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PREMESSA

La Repubblica di San Marino da alcuni anni a questa parte, vive una difficile situazione sociale, politica, culturale ed economica.
In un contesto tanto confusionario, in mancanza di rappresentanti politici che possano in modo credibile rappresentare oggi i valori tipici della libertà e della democrazia, è nata la necessità da parte delle forze politiche che compongono la Coalizione “DOMANI IN MOVIMENTO” (DIM), ovvero Movimento Rete e DOMANI – Motus Liberi, che condividono le medesime preoccupazioni per il futuro della Repubblica, di addivenire ad una intesa sui punti salienti di un’azione politica condivisa, che possa riunire in un medesimo percorso tutte quelle persone che sentono forte l’esigenza di adoperarsi per risolvere le difficili problematiche che il Paese è chiamato ad affrontare, perseguendo l’obiettivo concreto di un cambiamento sano e reale, da riscontrarsi nei fatti ancor prima che nelle parole, della vita politica della Repubblica.

Un’altra San Marino è possibile.

Per uscire dall’emergenza e procedere alla normalizzazione del Paese occorre un radicale cambiamento che passa attraverso nuovi metodi di governo, la riorganizzazione dello Stato democratico, gli investimenti in formazione, infrastrutture e tecnologia avanzata, le riforme di sistema.

Occorre praticare una linea politica programmata e proiettata a dare risposte concrete e sostenibili alle nuove sfide che globalizzazione, digitalizzazione, trasformazione del lavoro e delle relazioni umane e sociali, impongono.


Il programma elettorale di Coalizione, che è possibile scaricare completo cliccando qui, si articola nei seguenti dieci punti principali:

E’ necessario garantire l’effettiva separazione e l’equilibrio dei poteri, nonché l’eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla Legge.

E’ necessario un migliore impianto istituzionale che, partendo dal completamento della Dichiarazione dei Diritti, avvii una nuova fase costituente che coinvolga la centralità del Consiglio Grande e Generale, il ridimensionamento dei poteri del Congresso di Stato, la valorizzazione della Reggenza, la professionalità degli organi di controllo, l’autonomia delle Giunte di Castello, la proporzionalità della legge elettorale.


È indispensabile una vera riorganizzazione della Pubblica Amministrazione affinché la stessa diventi maggiormente efficace, efficiente, snella ed al servizio del cittadino e dell’impresa.

Va praticata la politica della consultazione preventiva e della concertazione con i corpi intermedi.


E’ prioritario garantire una credibilità del sistema giudiziario nel suo complesso, pensando anche ad una sua riorganizzazione e ad una rivisitazione dell’ordinamento giudiziario.

È fondamentale riaffermare lo “stato di diritto”, passando anche per una semplificazione ed un riordino delle norme, al fine di tendere quanto più possibile ad un diritto certo e chiaro, che possa essere strumento di riferimento per tutti gli operatori – anche e soprattutto economici – anziché vincolo burocratico ingiustificato.

È qualificante istituire un Osservatorio Antimafia e realizzare la centrale unica delle forze di polizia al fine di perseguire una concreta, reale ed efficace gestione del comparto della sicurezza.


Lo Stato ha il dovere di affermare la centralità del lavoro promuovendo l’obiettivo della piena e buona occupazione della cittadinanza, essendo il lavoro un diritto fondamentale.

È necessario mettere al centro della politica la persona, favorire i processi di rinnovamento, varare una politica industriale, garantire la formazione permanente riducendo le forme di precariato.

È prioritario preservare la presenza di una sanità sammarinese che garantisca la miglior qualità di tutela della salute possibile e gratuita per tutti i cittadini. Saranno necessarie diverse azioni di tipo strutturale che, partendo dalle esigenze dei cittadini e dai dati oggettivi, passando per uno stretto confronto con gli operatori del settore, portino all’ideazione e alla creazione di un nuovo modello di sanità pubblica che anche attraverso una consapevole, oculata e calibrata commistione tra pubblico e privato, proietti il sistema verso l’esterno in modo programmato e competitivo.

Il sistema previdenziale deve superare gli attuali squilibri con il concorso dello Stato e con la contribuzione dei lavoratori, garantendo il patto sociale tra le generazioni.
La gestione dei fondi pubblici, con particolare riferimento ai fondi pensione, va portata al massimo livello di garanzia e di efficienza anche valutando una gestione unificata degli stessi.

Si devono garantire, non solo con le parole, le pari opportunità di genere e di orientamento in materia di lavoro, di formazione, di cure sanitarie e accesso ai servizi e ai beni.

L’educazione alla cittadinanza democratica è fondamentale per la crescita civile dei cittadini e per l’interesse generale.


La scuola di ogni ordine e grado va riorganizzata e ammodernata: la sua laicità deve offrire agli allievi le condizioni per poter esercitare il libero arbitrio, prepararsi alla cittadinanza e consentire di fare autonomamente le proprie scelte. È importante realizzare la formazione professionale permanente.

Le iscrizioni alla frequenza degli asili nido devono venire prioritariamente assegnate alle strutture pubbliche. Si deve procedere, applicando l’ICEE, ad una graduale abolizione delle rette di frequenza agli asili nido.

L’Università deve ottenere una piena autonomia operativa, affermarsi come la più importante istituzione culturale, identificarsi come centro di ricerca, formazione e sostegno al sistema produttivo.

Sono importanti la valorizzazione, la tutela e la conservazione del patrimonio culturale, storico e naturale del Paese.


Occorre organizzare un nuovo sistema economico predisponendo un ambiente dinamico e accogliente fondato su legalità, trasparenza, sicurezza e tutela degli investimenti.

È necessario incentivare una crescita sostenibile per garantire una buona occupazione a tutti i cittadini, per favorire la riconversione del settore produttivo in termini tecnologici, per aprire la strada ad una economia sociale.

Lo sviluppo delle telecomunicazioni è fondamentale per raggiungere l’obiettivo di una comunità dell’informazione.

La difesa del territorio passa attraverso il varo di un nuovo piano regolatore, ispirato al pubblico interesse, che preveda la realizzazione di infrastrutture, il miglioramento della mobilità, la riqualificazione architettonica ed energetica degli edifici, la messa in sicurezza delle strade, l’approvvigionamento idrico, la valorizzazione e la pedonalizzazione dei centri storici, l’utilizzo sociale delle piazze, l’edilizia sociale, il massimo contenimento del consumo di suolo. Occorre rendere biologico l’intero territorio.

È indispensabile ripensare il lavoro. È necessario favorire i processi di rinnovamento, mettere in campo politiche pubbliche, varare una politica industriale, garantire la formazione permanente.
Il grande obiettivo da raggiungere è quello di aumentare il numero dei lavoratori fino a realizzare la piena e buona occupazione.


L’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi deve intraprendere nuove iniziative per incrementare la sua attività, ottimizzare la gestione economica e finanziaria e per assumere un ruolo strategico nella svolta ecologica.
La rete in fibra ottica dovrà rimanere di proprietà pubblica e volano di attrazione per imprese di alta tecnologia.

Va elaborata una proposta turistica originale, di concerto con le rappresentanze di categoria, non legata unicamente alla stagionalità né dipendente dal riflesso del turismo del circondario, che non sia legata unicamente agli eventi bensì nell’ambito di un tessuto ricettivo che invogli alla permanenza in Repubblica. Va inoltre potenziata la promozione di San Marino all’estero.

Il settore industriale ha un ruolo importante per un’ulteriore crescita economica e occupazionale, pertanto è necessario creare condizioni favorevoli per investimenti qualificati. Vanno conseguentemente definiti una fiscalità leggera, la costruzione delle infrastrutture indispensabili e una semplificazione normativa e burocratica del rapporto fra amministrazione e imprese.

È strategico e opportuno percorrere strade volte a salvaguardare e rilanciare il settore artigianale, che è stato e potrebbe tornare ad essere il marchio di riconoscibilità”di San Marino nel mondo.


E’ prioritario progettare un’integrale ristrutturazione del sistema bancario e finanziario sammarinese in modo tale che lo stesso torni ad essere in grado di sostenere un’economia reale all’interno del Paese.

Prioritaria è la sottoscrizione del memorandum d’intesa (MOU) tra Banca d’Italia e Banca Centrale della Repubblica di San Marino, in nell’ottica di sviluppo di una collaborazione strategica tra i due Paesi che permetta alla Repubblica di San Marino di ricostruire quel clima di fiducia, per preservare gli investimenti già esistenti ed attrarne di nuovi anche da parte di Paesi esteri terzi, con reciproco riconoscimento dei prodotti finanziari.

Il Bilancio dello Stato richiede interventi di efficientamento, di trasparenza e di riforma, nonché una ristrutturazione della spesa con particolare riferimento a quella corrente eliminando sprechi e disfunzioni.

L’accordo monetario va rinegoziato ipotizzando anche la creazione di una moneta interna complementare.

Il circuito SMaC va allargato e potenziato a sostegno dei consumi interni e dell’intera economia: è necessario il ritorno ad una SMaC scontistica e non fiscale.

Il sistema fiscale diretto e indiretto ha bisogno di correttivi sostanziali per rimodulare le aliquote dell’IGR, rivedere le agevolazioni fiscali, ridefinire il reddito minimo imponibile, fare emergere tutti i redditi, valutare l’introduzione e l’applicazione del quoziente familiare, attivare la fatturazione elettronica, migliorare il rapporto tra amministrazione fiscale e cittadino, approntare uno studio analitico per valutare la fattibilità del passaggio dalla monofase all’IVA europea, avendo cura di prevedere che un’eventuale riforma non comporti aumenti di costi per operatori e consumatori e rafforzi la competitività del sistema.


E’ necessario addivenire ad una revisione degli accordi bilaterali con la Repubblica Italiana, preceduta da precise e chiare intese politiche, in modo che questi ultimi non siano più solo accordi di amicizia e buon vicinato ma di vera e propria collaborazione strategica.

Fondamentale, in proposito, è garantire un’apertura, un riconoscimento ed un’operatività del sistema sammarinese verso l’esterno in settori strategici come, a sol titolo d’esempio, quello bancario e sanitario.

E’ auspicabile prevedere un “rallentamento” del percorso di associazione con l’Unione Europea, pur non venendo meno ed anzi onorando gli accordi già in essere, affinché lo stesso possa essere ripreso a seguito del raggiungimento di chiari e necessari accordi con la Repubblica Italiana che possano garantire nelle trattative europee una competitività del sistema sammarinese.

Secondario, in questo contesto, sarà il rapporto con il Fondo Monetario Internazionale con il quale si potrà mantenere un rapporto ma si dovrà evitare, se non quale extrema ratio, l’apertura di qualsiasi linea di credito, circostanza quest’ultima che non dovrà, in ogni caso, compromettere la sovranità del Paese.


E’ necessario un cambio radicale della classe dirigente.
Il Paese non può tornare nelle mani ed essere gestito da quelle forze politiche che lo hanno condotto nell’attuale situazione.

La Legge deve essere uguale per tutti, gli atti di governo e quelli amministrativi devono essere trasparenti e motivati, le proposte devono essere corredate dall’analisi costi-benefici.

La partecipazione dei cittadini alla vita pubblica va promossa, le questioni di fondo vanno concertate con le forze sociali e con le rappresentanze economiche, il bilancio di programma va adottato decisamente, la moralità va imposta in tutti i settori, il conflitto di interessi va normato chiaramente.

E’ necessario tornare al dialogo, ai rapporti umani, alla giustizia sociale, ai ragionamenti per l’interesse generale, al senso dello Stato, alla responsabilità, alla comunità dei doveri e dei diritti.