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Dopo un importante lavoro politico, durato anni, negli ultimi mesi del 2024 D-ML ha presentato la propria candidatura quale Global Partner del Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei (E.C.R. – European Conservatives and Reformists Party), che è stata accolta il 14 gennaio 2025 con la conseguente formalizzazione.


Quali idee sostiene E.C.R.?


Fin dalla nascita del gruppo ECR, i suoi deputati hanno rappresentato la voce dell’eurorealismo in seno al Parlamento europeo: hanno chiesto il rispetto della sovranità delle democrazie nazionali europee, la promozione della crescita e della ripresa economica, meno burocrazia, maggiore responsabilità a livello
fiscale, il controllo dell’immigrazione e l’uguaglianza per tutti gli Stati membri.

ECR si oppone all’agenda federalista volta alla centralizzazione secondo cui è possibile scegliere solo tra “più Europa” o “nessuna Europa”. Il gruppo propone una visione alternativa di un’Unione europea riorganizzata sotto forma di associazione di carattere confederale, composta di Stati nazione che scelgono di cooperare in settori nei quali nutrono interessi comuni. L’Unione europea dovrebbe esistere come
comunità di Stati europei che rispettano i diritti e la legittimità di ciascuno Stato.

Il gruppo ECR sa che l’unico modo per rinvigorire l’Unione, ridare fiducia agli elettori e fornire soluzioni alle sfide comuni cui l’Europa deve attualmente far fronte consiste nell’ascoltare veramente i cittadini europei. L’UE deve dedicare un’attenzione decisamente maggiore ai pareri dei cittadini degli Stati membri.

Come dimostrato da molti referendum, l’Unione europea è diventata troppo centralizzata, troppo ambiziosa e troppo distante dai cittadini comuni. In breve, ECR crede che gli europei desiderino una UE che agisca meno, ma meglio.

Il gruppo ECR ritiene che uno dei modi migliori per migliorare la vita quotidiana dei cittadini dell’UE consista nel favorire la creazione di posti di lavoro e la ripresa economica. L’UE dovrebbe concentrarsi sulla riduzione delle barriere all’interno del mercato unico, sulla garanzia della difesa dei diritti dei consumatori in tutti gli Stati membri, sul sostegno alle piccole e medie imprese nonché sul miglioramento delle infrastrutture essenziali (dal mercato digitale alla rete dei trasporti). Dev’essere nuovamente rivendicato il principio dell’attribuzione delle competenze: si tratta del principio base secondo il quale l’UE dovrebbe agire solo nei casi in cui gli Stati membri le hanno chiesto esplicitamente di farlo. Per tale scopo, il ruolo dei parlamenti nazionali è fondamentale e deve essere promosso.

ECR sostiene le azioni che fanno fronte ai cambiamenti climatici, ma solo in modo misurato e attento volto a risolvere i problemi. Ritiene che i cambiamenti debbano essere pianificati in modo realistico affinché i nostri Stati membri possano creare economie pulite e sostenibili basate sulla prosperità, non sulla povertà. L’Unione europea non dovrebbe rappresentare un modo per nascondersi dal resto del mondo e dall’economia internazionale ma un’opportunità a favore degli Stati membri per promuovere la loro sicurezza e prosperità. L’UE dovrebbe pertanto essere aperta al mondo esterno, cercare di stringere partenariati con i suoi alleati internazionali per il bene comune di tutti i suoi Stati membri.

Clicca su questo link per leggere il documento completo.


Dichiarazione di Reykjavik

Il Partito dei Conservatori e Riformisti Europei (E.C.R.) ha sottoscritto la “Dichiarazione di Reykjavik“, che riunisce partiti impegnati nel garantire la libertà individuale, la sovranità nazionale, la democrazia parlamentare, lo stato di diritto, la proprietà privata, una tassazione ridotta, una moneta non soggetta a fluttuazioni, il libero scambio, la libera concorrenza e la devoluzione del potere.