- Il panorama politico è particolarmente complesso, qual è stata la spinta che ha fatto nascere il Partito che Lei rappresenta?
La spinta che ha portato alla creazione del Partito deriva dall’esigenza, sentita inizialmente da alcuni amici ed ora dai membri del Partito stesso, di contribuire in modo attivo alla vita politica del Paese. Abbiamo ragionato molto sull’opportunità o meno di creare una nuova forza politica o di orientare quell’esigenza verso qualcosa di esistente, ma siamo giunti alla conclusione che oggi il Paese abbia l’estrema necessità di concepire e fare politica in un modo totalmente nuovo, non perseguibile all’interno di nessuna delle forze politiche già esistenti nelle quali ravvisiamo, purtroppo, una seria difficoltà a superare le logiche del passato.
- Quanto si è allungato negli ultimi due anni l’elenco dei problemi che affliggono il Paese?
Siamo davanti ad una situazione fortemente critica per il Paese. Purtroppo tale situazione è la conseguenza di anni di Governo in cui la politica ha perso il suo vero ruolo ed è stata spesso piegata a strumento di perseguimento di interessi propri. Da un punto di vista esterno alle Istituzioni, non ci sembra che l’approccio oggi sia differente e questo continua ad alimentare un clima che contribuisce a deteriorare ulteriormente il – già drammatico – momento in cui l’elenco dei problemi continua ad allungarsi e rispetto al quale non sono note, non sappiamo se perché inesistenti o perché non apertamente dichiarate, le possibili soluzioni che si intendono perseguire.
- Chi governerà ‘dopo’ quali sfide dovrà affrontare?
Dal punto di vista tecnico le sfide sono innumerevoli, ma prima di ogni altra cosa è necessario che la Politica riacquisti la propria credibilità per poter ridare fiducia alla cittadinanza, soprattutto per poter affrontare le sfide future nell’esclusivo interesse del Paese. Per fare questo è necessario che i cittadini comprendano l’importanza di cosa significhi interessarsi di politica, nella consapevolezza che ciò significa interessarsi di se stessi e degli altri, perché ogni aspetto della nostra vita è insito nel “fare politica” e il fatto che una cosa sia “sporca” o “pulita”, oppure che sia fatta da persone “sporche” o “pulite”, dipende solo dall’interesse e dalla consapevolezza di ognuno di noi di saper scegliere o di essere rappresentanti degni. Detto questo, che è la prima grande sfida, DOMANI – Motus Liberi ha le idee molto chiare su quale dovrà essere il percorso da seguire, tanto all’interno dei nostri confini quanto all’esterno di essi, per rilanciare il Paese e dare allo stesso quel ruolo che merita. Nell’avere le idee chiare siamo anche consapevoli, tuttavia, che solo con l’aiuto di coloro che in prima persona vivono il contesto ed i problemi di ogni giorno, quali associazioni di categoria ed operatori dei vari settori, ma anche ogni singolo cittadino, sarà possibile individuare le migliori soluzioni possibili. Se i cittadini lo riterranno, quando arriverà il momento, DOMANI – Motus Liberi è pronto ad assumersi la responsabilità di seguire questo percorso, che non è il percorso del Partito ma il percorso di tutti.
- Si è parlato di danni irreversibili sul sistema finanziario, si rende così obbligata la strada del FMI?
Seguire la strada del Fondo Monetario Internazionale significa a tutti gli effetti “vendere” il Paese e tradirne, di conseguenza, gli oltre 1700 anni di storia! Dagli approfondimenti che stiamo svolgendo, riscontriamo che esistono serie alternative che non mettano in discussione la sovranità del Paese. Sul punto riteniamo che l’Italia, prima che l’Europa, debba essere il nostro chiaro interlocutore, con cui è prioritario riallacciare un rapporto vero ed imprescindibile di collaborazione. DOMANI – Motus Liberi ha già avviato un rapporto di dialogo, mirato a tracciare possibili linee guida per intraprendere quel necessario percorso che permetta di rivedere in maniera costruttiva gli accordi di buon vicinato e non solo. L’azione non può essere né improvvisata né tanto meno volta a rivedere delle intese senza un “progetto San Marino”, elaborato dai Sammarinesi, concreto e lungimirante.
Per questo motivo, come già anticipato in precedenti interventi, il Partito ritiene indispensabile ascoltare in primis le associazioni di categoria, gli operatori del settore tanto del comparto economico quanto di quello sociale, che rappresentano gran parte del tessuto socio economico del Paese. Sanità, finanza interna passando per il settore agroalimentare, quello del commercio e per concludere giovani e università, sono i temi già preliminarmente individuati e trattati su cui stiamo riscontrando, con estrema soddisfazione, una grande apertura da parte dell’Italia e su cui, unitamente ad altri, lavoreremo in futuro.
- Da avvocato come vive la stagione certo non facile del Tribunale?
Il tema “Giustizia e Tribunale” è estremamente importante, ma nello stesso tempo per complessità forse lontano dai singoli cittadini che non hanno con questo potere dello Stato un coinvolgimento diretto e quotidiano. Dico questo con qualche rammarico, perché le vicende che hanno coinvolto e che stanno coinvolgendo la Giustizia del nostro Paese dovrebbero essere fonte di preoccupazione per tutti, vista l’importanza del ruolo che la stessa ha e visto che quel ruolo è stato, a mio modestissimo parere, fortemente svilito dal punto di vista reputazionale verso l’esterno. Non posso conoscere il merito delle scelte operate nell’ultimo periodo, su cui non mi posso esprimere con cognizione di causa, ma di certo ritengo indispensabile recuperare una credibilità del sistema giudiziario nel suo complesso, che la politica ha contribuito a compromettere, affinché si possa addivenire ad un chiarimento sostanziale delle ombre che ad oggi coinvolgono questo potere dello Stato. Quello della Giustizia non può essere un tema o un potere di maggioranza o di opposizione, deve piuttosto essere un tema ed un potere di Paese a servizio esclusivo del Paese. È fondamentale, in ogni caso, una semplificazione ed un riordino delle norme, al fine di tendere quanto più possibile ad un diritto certo e chiaro, che possa essere strumento di riferimento per tutti i cittadini e tutti gli operatori – anche e soprattutto economici – anziché vincolo burocratico spesso incomprensibile, ingiusto ed ingiustificato.
- C’è particolare sensibilità sul tema Sanità, quali sono le principali criticità?
Il Partito ha particolare sensibilità su tutti i temi che la cittadinanza vorrà sottoporgli e su quelli che, ad oggi, sono stati individuati come prioritari per la soluzione del difficile momento che il Paese sta vivendo e che sono stati indicati nell’ambito della conferenza programmatica tenutasi in data 12 ottobre 2018, riassunta anche sul nostro sito internet (domanimotusliberi.org) nella sezione “Articoli e comunicati”. Quello della Sanità è stato il primo argomento rispetto al quale abbiamo avviato un percorso con gli operatori del settore e con la cittadinanza, che auspichiamo di avviare in ogni ambito, che speriamo possa portare ad un progetto vero ma soprattutto condiviso sul nostro sistema sanitario e sul nostro Ospedale. Le criticità emerse nel primo incontro, espresse principalmente dagli operatori, sono innumerevoli, tuttavia riteniamo sia necessario un approccio diverso: le emergenze andranno affrontate con un piano preciso di breve periodo che miri a salvaguardare quanto più possibile l’esistente, ma se vogliamo rilanciare davvero il settore affinché lo stesso diventi, noi ne siamo certi, punto strategico per il futuro del Paese, insieme a turismo e commercio, sarà necessario riflettere ed individuare, unitamente agli operatori del settore, un nuovo modello di Sanità. Di conseguenza, occorrerà apportare tutti quegli interventi tecnici, coerenti e coordinati, mirati alla costruzione efficiente ed efficace di quel modello.
Di certo, ciò che non può essere messo in discussione, e ciò è parere concorde sia del Partito sia degli operatori, è la presenza di una Sanità sammarinese che garantisca la miglior qualità di tutela possibile e gratuita per tutti i cittadini, nella consapevolezza in ogni caso che un tale obiettivo non può che passare per l’ampliamento delle utenze e dunque per l’ideazione di un rivoluzionato sistema sanitario, aperto verso l’esterno e competitivo, che crei le condizioni fattive affinché possa essere scelto non solo dagli operatori del settore ma anche da utenti non sammarinesi e paganti.