Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

L’associazionismo sammarinese, da sempre molto attivo e fino ad oggi uno dei fiori all’occhiello della nostra Repubblica, negli ultimi tempi sta subendo attacchi, da più fronti, che ne hanno compromesso la stabilità e minato le fondamenta.

Se, da un lato, era assolutamente necessario che venisse adottata una specifica ed organica normativa in materia, da sempre assente, la recente Legge n. 75 del 16 giugno 2016 non solo non ha saputo dettare un quadro univoco e generalmente applicabile, ma ha aggiunto adempimenti formali e burocratici difficili da affrontare per chi svolge tale attività a titolo di servizio o nel proprio tempo libero.

Senz’altro era opportuno, per evitare il sempre più preoccupante fenomeno del riciclaggio, che alcune regole venissero dettate, ma il tutto andava fatto senza bloccare anche l’operato di chi – da sempre – opera nell’onestà e con spirito di solidarietà.

Va inoltre rilevato che la normativa attuale risulta in più punti lacunosa o poco chiara, inoltre non si comprende per quale motivo ogni associazione iscritta alla Consulta debba obbligatoriamente destinare parte dei propri attivi annuali (generalmente destinati all’organizzazione di eventi o per le attività degli associati) al Fondo per la promozione delle attività senza scopo di lucro ed, in caso di scioglimento, debba destinare al medesimo Fondo gli avanzi di gestione.

Si pensi poi alle difficoltà, specialmente per le associazioni che destinano somme piuttosto elevate alla solidarietà internazionale, nel dover – ogni volta che si supera il limite di Euro 25.000,00 annui – rivolgersi  e chiedere autorizzazione al Comitato di Controllo. Perché poi prevedere una figura di nomina politica all’interno della Consulta?

A nulla, da quel che sappiamo, sono servite le proposte di collaborazione e di modifica suggerite da un gran numero di associazioni, ad oggi cadute nel vuoto.

 

A tutto questo si aggiunga la recente entrata in vigore della normativa a tutela dei dati personali, senz’altro necessaria, che però non tiene conto anch’essa del tipo di attività svolto dalle associazioni culturali e di volontariato, che sicuramente o non saranno in grado di adeguarsi o dovranno farlo con enormi sforzi per sopravvivere.

Tutto questo enorme e nuovo apparato burocratico da affrontare cosa comporta? Senza dubbio un enorme dispendio di energie e risorse, necessariamente da sottrarsi alle attività tipiche dell’associazione e da destinare alla compilazione di documenti ed adempimenti burocratici, che metterà in ginocchio il volontariato sammarinese, specialmente quello meno strutturato.

 

Riteniamo a questo punto urgente ed essenziale che la normativa in materia venga presa nuovamente in esame dal Legislatore perché – pur nel garantire quei necessari oneri di trasparenza e liceità – intervenga formulando un testo unico chiaro, completo e vigente per tutti i tipi di associazioni, il quale tenga conto delle peculiarità dell’attività volontaristica e ne semplifichi grandemente gli adempimenti, adeguandoli alla realtà del nostro territorio.

Il domani della nostra Repubblica non può fare a meno delle associazioni, le quali intervengono in maniera preziosa ed insostituibile in tutti quei settori ed ambiti di intervento in cui lo Stato non può, per vari motivi, arrivare ad operare: noi siamo pronti ad apportare tutte le modifiche necessarie perché questo prezioso contributo non venga meno. Aiutaci a costruire il tuo Domani.

 

DOMANI – Motus Liberi

1 Comment

  • Matteo Tamagnini
    Posted Aprile 24, 2019

    Pienamente condivisibili le osservazioni esposte, fatte presenti nelle varie sedi anche prima della entrata in vigore della normativa nei vari incontri avuti. Ben venga l’apertura di un dibattito per intervenire per il miglioramento delle normative..

Add Comment

0.0/5