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Il quadro politico e sistemico della Repubblica di San Marino, emerso dalla relazione della Commissione Consiliare d’inchiesta su Banca CIS e sulle crisi bancarie, lascia ben poco spazio alle interpretazioni. 

Uno degli aspetti che maggiormente colpisce delle vicende analizzate riguarda il fatto che siano state prese scelte politiche discutibili sin dai primi anni del nuovo millennio: il nostro Paese aveva infatti, in quegli anni, la prioritaria necessità di uscire dalla “black list, prendendo conseguentemente le distanze da concetti come “paradiso fiscale”, “sotterfugi”, “interessi personali”, “triangolazioni”, “fatture false”, ecc. 

Evidentemente, tuttavia, non era interesse di tutti fare uscire la Repubblica da una zona d’ombra che invece oggi è finita sotto i riflettori ed occorre combattere.

Per questo è nato DOMANI – Motus Liberi, come reazione ad un modo di fare politica e ad un modo di affrontare le situazioni in una maniera che non si può condividere, che non è la nostra. Non avremmo intrapreso questo percorso se non fossimo convinti di chi siamo, dei valori che ci stanno a cuore e di che tipo di persone abbiamo deciso di essere: solo questo può fare davvero la differenza. Solo questo non ci fa temere alcun tipo di confronto, perché quello in cui viviamo non è un mondo che si può cambiare standone fuori, ma vivendoci dentro e, pur dovendo necessariamente mettere le mani nel torbido, riuscendo a tirarle fuori mantenendole pulite: tutto questo nonostante la cosiddetta “vecchia politica” faccia di tutto nel tentativo di mettere le mani su qualcosa che non può e non potrà controllare, di infangare qualcosa che è nato e rimasto candido. Evidentemente la sola idea che qualcosa di diverso sia davvero possibile mette troppo a rischio il mantenimento dello status quo, in cui molti a volte si mostrano sorpresi dello stesso sistema di cui hanno fatto parte.

Occorre imparare dalla storia, da quanto è successo, poi reagire e cambiare. Evitare di ripetere sempre gli stessi errori. Ma per fare questo passo bisogna imparare ad assumersi le proprie responsabilità, perché altrimenti in questo Paese non sbaglia mai nessuno. 

La Commissione al termine della sua relazione lancia un messaggio molto chiaro: un certo tipo di sistema ha fallito. Un certo tipo di politica ha fallito.

La sconfitta politica ed economica che emerge dal quadro delineato ha colpito l’intera cittadinanza, già profondamente sfiduciata, in uno dei periodi più difficili della nostra storia. L’unico modo per ricostruire tale fiducia consiste nel continuare a lavorare agendo su meccanismi che permettano di non ricadere in situazioni simili: per fare questo noi siamo pronti ad aggregare tutti i cittadini che quotidianamente, con onestà e impegno, vogliano cambiare quel sistema, quel modo di fare le cose, quel modo di fare politica. Il tutto non potendosi accettare che nel nostro Paese vengano allontanate le persone che fanno il loro dovere e non risultano allineate, invece di coloro che hanno affossato il sistema. 

Serve dunque un nuovo modo di fare politica, che serve deve tornare ad essere massima espressione di passione, di giustizia, di moralità, di senso dello Stato, ispirazione per le nuove generazioni. 

DOMANI – Motus Liberi è pronto a raccogliere questa sfida e a sostenere tutti coloro che condividono questa impostazione ed il nostro metodo di lavoro: un problema si analizza, si sviscera, si individuano possibili soluzioni, si agisce nel rispetto della legge. È ora di cominciare a distinguere tra chi le cose le dice e chi le cose le fa. 

Nella speranza inoltre che si proceda celermente e in maniera risoluta alla verifica delle responsabilità civili, penali oltre che politiche di chi risulta coinvolto nei fatti narrati nella relazione, ringraziamo il nostro Consigliere Carlotta Andruccioli e tutti gli altri membri della Commissione d’inchiesta per il lavoro svolto in queste settimane, concretizzatosi in una relazione che auspichiamo serva da monito affinché “un certo modo di fare le cose” rimanga soltanto un lontano e brutto ricordo. 

DOMANI – Motus Liberi

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