Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

Il settore turistico, forse più di altri, ha bisogno di un serio rilancio che non può prescindere da una concreta e soprattutto reale analisi dei dati, che consenta di elaborare un piano di sviluppo ad oggi troppo sbandierato e mai attuato. Non possiamo più intraprendere iniziative sull’onda dei sentimenti, ma ogni evento deve essere preventivamente fissato ed organizzato senza sperperare né tempo, né denaro. Non possiamo pretendere che il turista passi quasi per caso da San Marino, abbiamo bisogno che il turista si fermi perché può trovare attrazioni ed iniziative che vadano oltre il semplice bel paesaggio o “l’aria buona”.

Come già accennato in nostri precedenti interventi sul tema, la base per realizzare il rilancio del turismo dovrebbe essere il dialogo tra le parti. Possiamo trovare invece, in maniera continuativa e quasi quotidiana, comunicati sul turismo che paiono più incentrati a trovare un colpevole invece che al focalizzarsi su possibili soluzioni e stendere una programmazione. Sorprende, a tal proposito, come spesso sia la politica ad alimentare le polemiche, invece di collaborare a stretto contatto con le parti sociali per uscire insieme vincenti dall’attuale e critica situazione. Ciò ha portato ad un avvilimento generale della categoria e ad una forte perdita di fiducia nelle istituzioni da parte degli operatori, che rischia sempre più di sfociare in un vero e proprio scontro sociale. Questo rapporto sbagliato tra operatori, politica e pubblica amministrazione, ha portato nel tempo a sviluppare inimicizie, distorsioni e confusioni tra ruoli come, ad esempio, il fatto che spesso il lavoro della Segreteria di Stato al Turismo diventi sovrapponibile a quello di una semplice agenzia che si occupa dell’organizzazione di eventi.

Questi problemi nel tempo si sono maggiormente accentuati a causa del fatto che, mentre San Marino vive una profonda situazione di staticità, come riportato nel Piano Strategico per il Turismo promosso dalla Segreteria Turismo, il resto del mondo va avanti e recuperare terreno diviene sempre più difficile, specie nell’era di internet dove tutto è in costante evoluzione e le novità sempre più tecnologicamente avanzate.

L’impressione che si ha è che con la scusa di un sistema economico carente di liquidità rischiamo di diventare, oltretutto, anche poveri di idee. Dobbiamo liberarci delle logiche del passato, che troppo spesso influenzano le politiche turistiche odierne e che appaiono più estensioni inerziali e nostalgiche del passato, invece che nuove ottiche di sviluppo del turismo. Inoltre siamo convinti che l’idea che un territorio possa tornare ad essere nel futuro ciò che è stato nei passati 40 anni non sia incoraggiante, non stimola infatti il desiderio di nuove iniziative e non ci permette di intercettare le nuove direttrici del turismo basate sui social, sulla condivisione e non ci pone in quell’ottica di coralità produttiva di turismo che pensiamo sia la chiave per il turismo del Domani.

La base di partenza, quindi, per rifondare un intero settore non può che essere una seria e capillare raccolta di dati che permetta di meglio comprendere il mondo del turismo nella sua complessità. Non si possono fare investimenti alla cieca e non si possono attrarre imprenditori ed altri produttori di turismo senza una base statistica ed elementi certi su cui basare previsioni e proiezioni economiche per gli investimenti.

Non dobbiamo più vivere credendo alla favola che il nostro Turismo “campi di rendita” grazie alla bellezza del nostro Centro Storico, del panorama o alla freschezza della nostra aria. Nel settore turistico occorre maggiore coordinamento e cooperazione, sulla base di dati certi, che consentano di costruire insieme il nostro Domani, anziché di aspettarlo od affidarlo alla casualità.

 

DOMANI – Motus Liberi

Add Comment

0.0/5