Mentre la riforma dell’Imposta Generale sui Redditi, nonostante le grandi proteste di piazza e le sacrosante obiezioni di sindacati e imprese, prosegue il suo iter verso la seconda lettura in Consiglio, il Congresso di Stato annuncia un’ulteriore emissione di titoli del debito pubblico per 50 milioni di euro. Due operazioni finanziarie all’apparenza scollegate, ma che in realtà rappresentano due facce della stessa, pericolosa medaglia: l’assenza totale di una visione strategica per lo sviluppo del Paese da parte del governo. DOMANI – Motus Liberi denuncia con forza questa deriva, chiamando la maggioranza a prendersi le sue responsabilità e garantendo pieno sostegno alla battaglia dei cittadini sammarinesi.
Da mesi evidenziamo come la riforma IGR, nata senza un vero confronto con le opposizioni e le forze sociali e portata avanti con un’autoreferenzialità sconcertante nonostante due scioperi generali incredibilmente partecipati, sia profondamente ingiusta. Essa va a colpire duramente le categorie che già sostengono il peso del nostro sistema fiscale: lavoratori dipendenti, pensionati e imprese che producono utili. L’obbligo di spendere migliaia di euro sul territorio in un periodo di inflazione galoppante, la creazione di una frattura insensata e dannosa tra lavoratori residenti e frontalieri e l’aumento della pressione fiscale complessiva non sono scelte dettate da un approccio strategico, ma l’evidente riflesso di una gestione politica miope e senza visione.
La domanda che i cittadini si pongono è legittima: a cosa serviranno questi sacrifici? La risposta, purtroppo, è desolante. Questi maggiori introiti, stimati in circa 20 milioni di euro, paiono destinati a essere inghiottiti dal buco nero del debito pubblico, servendo quasi esclusivamente a pagare interessi passivi. È questo il “progetto” che il governo sembra voler offrire al Paese: spremere chi già paga per finanziare un circolo vizioso di indebitamento.
La nuova emissione di titoli, tecnicamente un “rollover” di debito preesistente a tassi più convenienti, è il sintomo di un male più profondo. Un Paese che vuole crescere non può limitarsi a rifinanziare il proprio debito e a tassare di più la propria economia produttiva. Deve avere un piano credibile per la crescita, fondato su due pilastri: uno sviluppo economico che generi nuovo indotto e una seria spending review che tagli gli sprechi e ottimizzi la spesa pubblica. Di tutto questo, nei piani della maggioranza, non vi è alcuna traccia. Cittadini e imprese non possono far altro che unire le forze in una sacrosanta protesta. Eppure, il governo continua a voltarsi dall’altra parte.
Noi di DOMANI – Motus Liberi non accettiamo di piegare la testa di fronte a una politica che mortifica il tessuto sociale ed economico sammarinese. Non ci arrendiamo, anzi continuiamo a chiedere con forza che si apra finalmente un dibattito serio e trasparente su come rilanciare l’economia, attrarre investimenti e tagliare gli sprechi, prima di chiedere sforzi a cittadini e imprese che hanno sopportato già troppo a lungo gli effetti dei rincari. Saremo in prima linea in Consiglio Grande e Generale per opporci a tutto ciò, promuovendo alternative concrete che guardino esclusivamente all’interesse collettivo. I sammarinesi meritano di partecipare a pieno titolo a un virtuoso progetto per il domani, non di affogare in un futuro fatto solo di tasse e di debito.
DOMANI – Motus Liberi
Ufficio Stampa