La richiesta delle opposizioni, in merito alla Riforma IGR, è sempre stata quella di ritirare il provvedimento – il titolo della serata pubblica di qualche giorno fa lo attesta – e lo hanno riconfermato oggi da Palazzo Pubblico, in una Conferenza Stampa congiunta, in cui REPUBBLICA FUTURA, DOMANI – Motus Liberi e RETE hanno fatto il punto dopo una settimana di duri lavori a Palazzo.
Apre Nicola Renzi (RF), che rimarca come le forze di opposizione stiano giocando la loro partita – quella contro la riforma – e che continueranno a giocarla in maniera unita e compatta, perché è una partita assolutamente delicata. Ricorda che, fin dalla prima lettura, le forze di opposizione si erano assestate su una linea chiara: la riforma IGR andava fermata. E l’idea non è cambiata.
Renzi parte poi all’attacco, evidenziando la convulsione dell’iter normativo: “allo stato delle cose stiamo aspettando la terza versione della Riforma: abbiamo visto il testo della prima lettura, la seconda proposta, nata dagli emendamenti depositati all’inizio dei lavori della Commissione, e adesso attendiamo che arrivi la terza versione”. Segno della totale confusione in cui versano Governo e Maggioranza.
Secondo Renzi il problema è duplice. Da un lato il metodo, che ad avviso delle opposizioni è osceno, posto che non sono stati condivisi dati, proiezioni, prospetti. Per Renzi “la ragione è che non ci sono, o forse, peggio, Gatti li ha e non vuole condividerli”; evidenzia anche che i distinguo che ci sono stati in maggioranza sono arrivati dopo lo sciopero generale di mercoledì e chiosa: “senza lo sciopero la Riforma sarebbe andata bene a tutta la Maggioranza?”
Un’altra partita è quella sul merito: tra le tante cose, il raddoppio della tassazione sul TFR è inaccettabile, ma il problema è anche il contesto. Arrivano la visita del fondo monetario e Gatti continua a descrivere un paese perfetto, in cui la priorità – provoca Renzi- dovrebbe essere quella di aumentare spese, crescita, di fare rinnovi contrattuali. Il potere di acquisto non è difeso e a fronte di questo ci sono le spese pazze del Governo tra elicotteri, jet, consulenze. Rimane anche la mancanza di controllo sul sistema fiscale: proprio oggi è uscito un articolo su una testata giornalistica -L’Informazione- che evidenzia mancate riscossioni per 25 milioni di euro nel primo semestre del 2025.
Renzi, quindi, conclude rimarcando l’assenza di un’operazione di verità e trasparenza dei conti pubblici, lamentando anche un’assenza di un piano di sviluppo per il paese.
Interviene poi Gaetano Troina (D-ML), che conferma la salda presa di posizione contro la riforma che – ribadisce – era ed è da ritirare. Evidenzia come costantemente ci sia uno spreco di risorse da parte del Governo (come nel caso dell’opaco investimento sull’impianto fotovoltaico in nord Italia) e la mancanza di seria volontà di aggredire le sacche di evasione oggi presenti.
Ricorda la posizione sempre sostenuta da DML: la riforma non è necessaria, perché basterebbe attuare una razionalizzazione delle risorse già disponibili ed aumentare i controlli.
Da Troina arriva anche un’altra critica sul metodo. Mette infatti in luce come le opposizioni siano state esautorate sia nel dialogo sia nel confronto su questa riforma: “gli emendamenti li abbiamo chiesti più volte per fare i nostri approfondimenti tecnici, ma la commissione ha proseguito i lavori e non ha accordato una sospensione. Questo non è accettabile”. Per questo motivo, le Opposizioni hanno incontrato in mattinata la Reggenza, alla quale hanno fatto presente il metodo poco dignitoso con il quale sono stati condotti i confronti e la vergognosa esclusione delle forze di opposizione dalle dinamiche e decisioni di questi giorni.
Rimarca anche l’incoerenza di alcune forze di maggioranza: “le dichiarazioni dei Commissari di maggioranza ad inizio settimana sostenevano che la riforma andasse sostenuta così com’era, ma poi con la resa di ieri è emerso come questa riforma non fosse affatto così splendida come dicevano”. Afferma anche come le forze di sinistra non si sono spese in modo convinto: solo una volta “tirate per la giacchetta” si sono fermate.
Troina pone anche l’attenzione su un rischio di aumento del livello di conflittualità tra i lavoratori sammarinesi e frontalieri, un rischio che il nostro Paese non può e non deve correre.
Infine – conclude Troina – l’Ufficio Tributario, che sarà l’organo che dovrà vivere gli effetti della riforma, è in questo momento in forte difficoltà e ha bisogno di un rafforzamento. Il Governo invece di varare riforme insostenibili dovrebbe potenziare gli uffici che devono svolgere questo genere di controlli.
In chiusura interviene Emanuele Santi (RETE) che riconferma quanto detto dai colleghi e ribadisce come questa riforma fosse già impresentabile quando a luglio è stata depositata. Pone l’attenzione sulla responsabilità politica, che a suo avviso “è della maggioranza, che ha permesso di depositare questa riforma senza averla letta, portando emendamenti peggiorativi all’ultimo minuto”. Rimarca anche come nonostante le dieci mila persone in piazza che chiedevano il ritiro e di fermare i lavori, loro hanno deciso di andare dritto, approvando anche l’articolo 1.
Per Santi, Marco Gatti ha fatto un capolavoro: “ha portato una sua riforma e ora lascerà la maggioranza da sola a sbrogliarla coi voti”. Ribadisce anche una critica alle forze di sinistra, che a suo avviso “hanno già perso la faccia”. Solo la pressione dei propri elettori ha permesso di mettere una pausa a questo iter.
Ribadisce anche che una riforma fiscale seria avrebbe tenuto in considerazione il fatto che in questo Paese non si fa nulla per recuperare risorse: ricorda come nel primo semestre del 2025 siano emersi 25 milioni di euro non riscossi e questo è inaccettabile. “Un Paese che chiede sempre ai soliti di sacrificarsi è uno stato che protegge chi non paga e calca la mano rispetto a quelli che hanno sempre pagato”. Chiude lapidario, dicendo che manca la volontà politica: basta vedere il deficit, aumentato di 2 milioni di euro anche quest’anno, a riprova del fatto che non si fa nulla nemmeno per contenere la spesa.
REPUBBLICA FUTURA
DOMANI – Motus Liberi
RETE