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Cari Sammarinesi,

per poter delineare una prospettiva concreta per il nostro Istituto per la Sicurezza Sociale, riteniamo innanzitutto necessaria una presa di coscienza “onesta” rispetto alla situazione attuale. Ebbene, ad essere onesti, dobbiamo dire che un Ospedale con le medesime caratteristiche di quello sammarinese non sarebbe, in altri Paesi, mantenuto in servizio e ciò sia a causa dell’esiguo numero di pazienti trattati, che non ne giustifica l’esistenza, sia a causa dell’enorme impatto che tale contesto ha, a titolo di passività, nel bilancio della Repubblica.

Partendo da questo presupposto, consapevoli che la Repubblica di San Marino non potrà mai rinunciare ad un proprio Ospedale e ad una salvaguardia autonoma della salute dei propri cittadini, sarà necessario pensare ad una proposta ed allo sviluppo di una politica che possa trasformare la nostra struttura da semplice voce negativa di bilancio in vera e propria risorsa, o quantomeno ridurre drasticamente il deficit attuale (quasi settanta milioni di Euro l’anno).

Ciò che appare oggi prioritario, al fine di impedire un depotenziamento dell’Istituto e la chiusura di reparti di grande importanza, è cercare di aumentare il bacino d’utenza: ciò sarebbe possibile prevedendo una collaborazione mista tra i settori pubblico e privato.

Primariamente si ritiene indispensabile “sganciare” le figure mediche e sanitarie dal contratto di pubblico impiego, liberalizzando al massimo la possibilità di far esercitare la libera professione a tutti i medici e le figure sanitarie, soprattutto all’interno dell’Ospedale, utilizzando ambulatori ed attrezzature, con prezzi concorrenziali rispetto al circondario. Detto brutalmente, i medici vanno fatti guadagnare molto, fatti lavorare molto, affinché rendano molto, in modo particolare per le casse dello Stato e dell’Istituto per la Sicurezza Sociale, e ciò tenuto conto anche del fatto che l’inizio della loro attività avviene di norma dopo i trent’anni e la loro preparazione è costata ingenti somme alla collettività (per uno specialista non meno di 500 mila Dollari in America e 300 mila Euro in Europa).

Uno dei primi obiettivi è abituarsi all’ottica di un Ospedale di Stato che sia, al tempo stesso, anche una buona casa di cura privata, nella quale operino medici che prestino la loro attività per i Sammarinesi e per i clienti paganti. In altre parole, una struttura “mista” che permetta una corretta convivenza tra la sostenibilità della struttura e la garanzia di una sanità pubblica che rispetti il primo criterio dell’efficienza: “non poco a tutti, non tutto a tutti, ma ad ognuno ciò che serve“, le prestazioni dovranno essere erogate con logica e giustificazione, sostituendo le prestazioni “inutili” con quelle di pazienti paganti, al fine di ridurre quanto più possibile la spesa ed incrementare le entrate.

Sarà necessario, poi, rivedere il prontuario farmaceutico in modo da garantire gratuitamente solo quei farmaci realmente necessari alla cura di specifiche e particolari patologie, rendendo a pagamento quelli oggi, illogicamente, gratuiti (a San Marino sono forniti gratuitamente farmaci e presidi farmaceutici che non lo sono in tutto il resto del mondo).

Inoltre, la realizzazione di strutture private di eccellenza in particolari settori di intervento e di ricerca, che operino in collaborazione con l’Ospedale di Stato in un’ottica di maggiore specializzazione del personale, di aumento della casistica oltre che della qualità delle prestazioni effettuate, sarebbe mirata al potenziamento ed alla salvaguardia dei servizi offerti.

La creazione di una rete di cliniche specializzate unitamente alle potenzialità diagnostiche inespresse dell’Ospedale di Stato ed allo sviluppo dell’attività di ricerca sono, infatti, i punti di partenza per rendere San Marino un Paese accattivante per gli specialisti della scienza medica.

La realizzazione di un Centro di Sviluppo Medico Permanente in territorio e l’impiego delle più avanzate tecnologie di settore permetterebbero di organizzare corsi di alta formazione affinché, in prospettiva, i medici di tutto il mondo possano migliorarsi e perfezionare la propria manualità.

L’internazionalizzazione del sistema, in questo modo acquisita, consentirebbe alla Repubblica di San Marino di candidarsi come una delle possibili sedi permanenti di istituti operanti a livello globale come l’Organizzazione Mondiale della Sanità divenendo in tal modo un sicuro punto di riferimento anche per l’industria del settore per comparti strategici, come quello della ricerca e sviluppo.

Tutto questo creerà e consoliderà le basi e le condizioni per poter realizzare progetti ancor più ambiziosi quali, ad esempio, corsi di specializzazione all’avanguardia all’interno del territorio ed una ristrutturazione pianificata, qualificata e qualificante per step del nostro Ospedale.

Siamo fermamente convinti che la realizzazione dei progetti di cui sopra porterà la Sanità sammarinese, nel più lato senso considerata, e l’Istituto Sicurezza Sociale, ad evolversi in un punto di forza del sistema economico e sociale accrescendo la qualità delle prestazioni per tutti i Sammarinesi.

Non dobbiamo dimenticare che nessuno può cambiare il nostro ieri, ma tutti noi possiamo cambiare il nostro domani: il miglior modo per costruire il Domani, è sceglierlo.

DOMANI – Motus Liberi

2 Comments

  • Gabriele
    Posted Maggio 10, 2018

    Bravissimo!

  • Mirella
    Posted Maggio 11, 2018

    Si benvenga un cambiamento netto che porti miglioramento e soldi a San Marino, così come siamo ridotti non funziona più nulla.. Spendiamo due volte.. Tasse e Privatamente… Solo adalmiro ha una vecchia formula ancora non ha fatto abbastanza danni.

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