Nella sessione consiliare appena terminata è stato portato in prima lettura dalla Segreteria Industria, Artigianato e Commercio il progetto di legge sui negozi a tempo, meglio noti come “temporary stores” o “pop-up shop”: si tratta infatti di negozi dalla durata variabile, che possono essere aperti e chiusi nel giro di un periodo di tempo limitato, e di spazi che consentono alle aziende di connettersi con i consumatori in maniera diversa, più originale e personalizzata. Ciò in quanto si inducono i potenziali clienti a visitarli, per non perdere le opportunità o le iniziative proposte soltanto per un breve lasso di tempo.
I temporary stores vengono infatti spesso associati a specifici eventi, come festività od iniziative specifiche promosse dai singoli brand. Proprio per questa ragione prodotti, servizi od esperienze proposti in questi punti vendita tendono ad avere un carattere esclusivo, prevedendo edizioni limitate o personalizzate che non si trovano in altri negozi e che attraggono in particolar modo gli appassionati dello specifico brand. Non solo, il design e le caratteristiche innovative proprie di questi spazi tendono a far incuriosire i passanti, attraendo molti visitatori e stimolandoli a scattare foto, che poi condividono sui social network facendo indirettamente promozione anche al territorio.
Trattandosi poi di spazi temporanei, i brand hanno la possibilità di assumersi maggiori “rischi” nell’ottica della strategia creativa, creando spazi originali ed in grado di offrire esperienze uniche e personalizzate ai consumatori: si tratta di una sorta di laboratorio, insomma, in cui il brand può rapportarsi con i consumatori in maniera diversa rispetto al negozio tradizionale, perché magari è possibile acquistare un prodotto rielaborato in base al proprio gusto.
La competitività in questo caso non verrebbe garantita da agevolazioni fiscali, che potrebbe comportare una eccessiva disparità di trattamento rispetto ad altre attività economiche, ma dalla velocità nel rilascio delle autorizzazioni. Il tutto senza compromettere o intaccare l’operatività dei negozi tradizionali, che anzi risulterebbero indirettamente avvantaggiati a fronte di un aumento del flusso turistico, in quanto lo scopo è quello di attrarre brand rilevanti, che altrimenti difficilmente investirebbero nel nostro Paese in pianta stabile in ragione dei flussi, nonostante il contesto del patrimonio Unesco ed un centro storico di pregio.
L’auspicio quindi è che, con il contributo di tutte le forze politiche, possa presto entrare in vigore un testo di legge massimamente condiviso che consenta di poter utilizzare questa innovativa forma di commercio e promozione.
Un altro provvedimento della Segreteria certamente significativo è inoltre il Decreto Delegato avente ad oggetto le nuove disposizioni sulle attività di lavoro autonomo, ratificato la scorsa settimana in Consiglio Grande e Generale: il testo introduce interessanti novità riguardo alle modalità di svolgimento di attività economica non organizzata in forma imprenditoriale eche si svolge quindi con lavoro proprio, senza dipendenti e senza vincolo di subordinazione con un notevole risparmio di costi fissi. In questo modo si dimostra una particolare attenzione all’iniziativa creativa dei giovani e a nuovi ed innovativi mestieri che si stanno diffondendo, i quali troveranno finalmente un’adeguata collocazione all’interno del sistema economico e dell’ordinamento sammarinese.
Anche in questo caso quindi due proposte concrete che sosteniamo fortemente, mirate ad incentivare lo sviluppo economico del nostro Paese e a guidarlo con decisione verso la ripresa e la crescita.
DOMANI – Motus Liberi