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I relatori della serata: Mirko Dolcini, Elia Pelliccioni e Carlotta Andruccioli

La politica estera si occupa di fissare gli obiettivi, la diplomazia è il mezzo per raggiungerli.

E se la diplomazia lavora sul piano tecnico, con proprie regole e tempistiche spesso sconosciute ai cittadini, la politica estera ha il dovere di elaborare un progetto ampio, con degli obiettivi ben precisi, condividendoli con le forze politiche, con le parti sociali e con la cittadinanza.

È da questa riflessione che si è avviato il dibattito con i cittadini nella nostra serata pubblica di mercoledì 30 ottobre presso il Centro Sociale di Fiorentino, la quale fa parte di un ciclo di serate che DOMANI – Motus Liberi ha avviato in tutti i Castelli della Repubblica e che proseguirà fino a fine novembre.

Già da tempo ribadiamo che sia urgente e necessario, al più presto, ristabilire i rapporti con la Repubblica Italiana, sostituendo formali accordi di “amicizia e buon vicinato” con veri e propri accordi strategici e di stretta collaborazione.

Un dialogo reale e costante con i nostri vicini italiani è da considerarsi prioritario anche rispetto al negoziato per l’associazione con l’Unione Europea, nei confronti della quale – se da soli – faremmo davvero fatica ad avere una reale forza contrattuale: pensiamo, per esempio, all’obbligo di recepimento di 12 mila atti normativi a cui San Marino andrebbe incontro portando avanti le trattative per l’associazione all’Unione. Avere l’appoggio dell’Italia come partner principale potrebbe evitare, o comunque ridurre, il forte impatto che tale obbligo di recepimento di provvedimenti normativi porta con sé.

Certamente uno dei primi punti da discutere con l’Italia sarà l’immediata sottoscrizione di un memorandum d’intesa con Banca d’Italia: riteniamo che sia un passo fondamentale per favorire l’arrivo di investitori di tutto rispetto e per garantire nuovamente una stabilità all’intero sistema bancario sammarinese.

Ma anche per l’Italia potrebbe essere davvero vantaggiosa una partnership strategica: vi sono infatti peculiarità del sistema sammarinese, non soggetto automaticamente alla normativa dell’Unione Europea, che consentirebbero ai nostri vicini di poter cogliere importanti occasioni.

È dall’analisi delle criticità esistenti – quali la mancanza di un piano ampio, consapevole e condiviso di che cosa si voglia trattare in Italia e in Europa – che siamo sempre partiti nell’elaborare le nostre proposte: esistono diverse strade alternative rispetto a quelle che il nostro Paese ha percorso negli ultimi anni, perché escluderle a priori senza valutare quale possa portare maggior beneficio alla cittadinanza?

Questa è la via da seguire: sembrerà strano, ma tutte le strade portano a Roma, anche quella per Bruxelles.

Carlotta Andruccioli – Mirko Dolcini – Elia Pelliccioni
per DOMANI – Motus Liberi

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