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Caro Sammarinese,

se si guarda alle indicazioni fornite nel recente passato dal Fondo Monetario Internazionale e le si confronta con quanto attuato dal nostro Governo, è facile notare più di un’affinità. Tutto bene fino a quando, nei report più recenti d’oltre oceano, inizia a considerarsi la possibilità per il nostro Paese di accedere a finanziamenti esteri.

Nelle ultime relazioni dei tecnici del Fondo Monetario Internazionale infatti, con particolare riferimento a quelle dell’anno in corso, sembrerebbe comparire, “tra le righe”, una nuova ipotesi per far fronte alla crisi di liquidità del sistema Paese: l’accesso a linee di credito e/o finanziamenti esterni al nostro sistema, con particolare riferimento a prestiti strutturali da parte di organismi sovranazionali. Per poter accedere a tali linee di credito occorre, però, avere i “conti in ordine”. Quest’ultimo è proprio il nodo cruciale: lotta agli NPL, ricapitalizzazione del sistema bancario, una strategia credibile per il rilancio di Cassa di Risparmio, uno snellimento delle procedure burocratiche, un aumento del gettito fiscale ed un incremento dell’efficienza della spesa pubblica sono, infatti, da diverso tempo a questa parte, il tema ricorrente durante le visite dei funzionari del FMI ed anche le misure più importanti su cui si sta concentrando l’azione di Governo.

Ci rammarica vedere la politica impegnata in questa direzione, perché l’economia del nostro Paese può vantare settori come quello manifatturiero, turistico, sanitario, tecnologico, industriale e tutta l’imprenditoria in generale, che hanno certamente potenzialità inespresse e che – se adeguatamente implementati – potrebbero rappresentare nuove opportunità di investimento, capaci di risollevare il sistema economico e scongiurare l’indebitamento estero.

Questa situazione non è figlia solo dell’attività del Governo in carica, ma di una politica che da anni è orientata solamente ad affrontare le emergenze quotidiane senza valorizzare le nostre peculiarità economiche e le risorse umane capaci di promuovere sviluppo economico e sociale. Tutto questo lo si evince anche dal recente giudizio di rating: un piccolo Stato come il nostro, dove basta una singola iniziativa imprenditoriale di successo per risollevare le sorti economiche del Paese, non può avere giudizio di “tripla b” da un decennio.

Coesione, valorizzazione, sviluppo dell’esistente, coordinamento delle iniziative, sommati ad un dialogo serio e costruttivo, sono le armi del nostro rilancio, uniti dalla consapevolezza delle nostre potenzialità: il Partito, in questo senso, è già in fase di approfondimento dei temi di cui sopra e sono in elaborazione progetti che verranno ben presto condivisi.

Non arrendiamoci a quello che ci viene mediaticamente venduto come “inevitabile”, ovvero “l’unica strada percorribile”, da Domani iniziamo a rimboccarci le maniche per costruire insieme il nostro futuro, da Sammarinesi liberi con oltre 1700 anni di storia.

 

DOMANI – Motus Liberi

 

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