La vita di ciascuno di noi è caratterizzata da momenti che segnano l’intero nostro percorso: per il nostro amato Paese, lunedì potrebbe essere uno di quei momenti, perché si prenderà la decisione definitiva sulla vendita di gran parte dei cosiddetti NPL del “Gruppo Delta”. Di fronte ad un momento simile DOMANI – Motus Liberi chiede di essere seguito in un pensiero ragionevole, sulla base dei dati oggi resi pubblici sugli organi di stampa.
Va innanzitutto premesso che:
- i documenti giudiziari apparsi sugli organi di stampa risultano verosimilmente attendibili, stante la mancata smentita da parte del Tribunale;
- nei predetti documenti, appare delinearsi un progetto criminoso riferito alle vicende ed alle scelte che hanno coinvolto Cassa di Risparmio e non solo;
- le sei relazioni realizzate sui cosiddetti “crediti non performanti” per valutarne il valore, pur essendo state elaborate da società prestigiose, parrebbero (leggendo il testo delle ordinanze pubblicate sugli organi di stampa) redatte da soggetti molto vicini agli autori del progetto criminoso di cui sopra, al punto da averne verosimilmente potuto comprometterne l’attendibilità;
- anche il Fondo Monetario Internazionale, che spesso sembra essere la nostra “via maestra” od “ancora di salvezza”, non ha saputo dare un preciso valore a tali crediti e, comunque, non ne consiglia la vendita immediata; piuttosto suggerisce la creazione di una “società veicolo”, a partecipazione maggioritaria statale, che si occupi del recupero degli NPL.
Va poi considerato anche che:
- procedere con la vendita dei crediti non performanti (NPL), la cui autorizzazione verrà presumibilmente concessa lunedì 29 ottobre 2018, senza dati e valutazioni certe nonché con indagini del Tribunale in corso, potrebbe voler dire svendere tali crediti, a discapito di Cassa di Risparmio – quindi dello Stato – ed a favore di attori esterni di cui si conosce ben poco;
- la urgente necessità di dover ricavare il più possibile da questa vendita, per poter sperare che smettano di essere i cittadini a dover coprire il “buco” dello Stato, è confermata, se mai ce ne fosse bisogno, dagli straordinari prelievi fiscali ai cui siamo stati sottoposti negli ultimi anni;
- i tanto discussi 109 milioni riscuotibili dalla vendita sarebbero, comunque, insufficienti a fronte di passività di più di 500 milioni di Cassa e lascerebbero, in ogni caso, altri 400 milioni a gravare sui conti dello Stato.
Premesso e considerato quanto sopra, proponiamo di sospendere la vendita di gran parte crediti non performanti (NPL) del Gruppo Delta, la cui autorizzazione è prevista per lunedì, fino a quando l’intera vicenda non sarà chiarita, al fine di prendere la decisione migliore sulla base di dati certi e non potenzialmente compromessi.
Una decisione come quella prospettata non ci pare una presa di posizione in favore di maggioranza o di opposizione, ma piuttosto una questione di buon senso. Se quanto riportato nei documenti giudiziari pubblicati sulla stampa dovesse essere confermato, infatti, procedere con la vendita potrebbe verosimilmente voler dire supportare un progetto criminoso ai danni dello Stato e rimanere nella storia per tale fatto. Crediamo e speriamo che il verificarsi di questa circostanza non sia ambizione di nessuno.
In conclusione, invitiamo tutti ad una seria ed attenta analisi, ma soprattutto a mettere in campo iniziative chiare, che mirino a quello sviluppo del tessuto economico che stenta a decollare e che ci permetterebbe, forse, di non considerare allettanti offerte e soldi immediati anziché possibili maggiori ricavi futuri: “mai prima d’ora abbiamo avuto così poco tempo per fare così tanto”.