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Nel pomeriggio di ieri abbiamo assistito ad uno dei punti più bassi della vita istituzionale del nostro Paese, nel momento in cui un Segretario di Stato – nel caso il Segretario Tonnini – ha provveduto al ritiro di un decreto a nome del Governo ma all’insaputa di quest’ultimo, pur non avendone dunque né titolo né preciso mandato.

Il decreto in questione era il n. 67 sul riordino del Dipartimento Economia, passaggio necessario anche per potenziare il sistema dei controlli sulle attività economiche: con tale atto unilaterale, pertanto, se ne è impedita la ratifica e la conseguente entrata in vigore nella sua forma definitiva. Riteniamo questo un danno non tanto per il singolo, né per il nostro Partito, ma piuttosto per il Paese.

Siamo fermamente convinti che la serietà e il rispetto istituzionale siano elementi imprescindibili ed irrinunciabili per chi ricopre ruoli come quello di Segretario di Stato, ma in generale una carica pubblica.

Riteniamo pericoloso che un fatto come quello avvenuto ieri possa restare privo di conseguenze e di censure da parte di tutto il mondo politico ed istituzionale, non può trattarsi di un precedente che possa ripetersi. Per questo ci appelliamo all’Eccellentissima Reggenza, quale suprema magistratura e garante del rispetto istituzionale, perché prenda i conseguenti provvedimenti ritenuti opportuni.

Tutto questo al netto delle strumentalizzazioni politiche di Libera, che nelle ultime settimane ha tentato di trasmettere alla collettività una distorta versione della realtà: abbiamo più volte avuto modo di ricordare, anche con i nostri ultimi comunicati stampa, i numerosi progetti realizzati – e in corso di realizzazione – dal Segretario di Stato Righi e dal nostro Partito nell’interesse del Paese. Chi fa finta di non vederli, lo fa in maniera platealmente strumentale: chiediamo di tornare a pensare al Paese piuttosto che ad attacchi politici a chi lavora per esso.

DOMANI – Motus Liberi

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