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Nella sessione consiliare appena terminata è stato preso in esame in seconda lettura il progetto di legge relativo all’occupazione, che entrerà presto in vigore. Sul testo, nell’ambito della discussione in Commissione Finanze, siamo stati come sempre parte attiva nel presentare numerose proposte, alcune valutate interessanti e recepite dallo stesso Governo, quali ad esempio l’estensione anche ai parenti di secondo grado della possibilità di portare supporto nell’ambito delle attività di solidarietà familiare o l’eliminazione del divieto per gli amministratori di società a socio unico di essere qualificati come lavoratori subordinati.

Altre proposte che abbiamo poi presentato direttamente in Commissione: 1) una disciplina quadro per il riconoscimento di maggiori tutele nel lavoro minorile, aprendo tra l’altro alla possibilità di lavoro nei week end anche in periodo scolastico; 2) la semplificazione degli obblighi comunicativi previsti in materia part time relativa all’orario flessibile, con l’auspicio d’incentivare ogni forma lavorativa che permetta di coniugare genitorialità e lavoro; 3) l’abbattimento dei contributi previsti per il supporto occasionale nell’ambito della solidarietà familiare, che grazie al nostro apporto e alla nostra insistenza risulta notevolmente diminuita anche in esito ai lavori del Consiglio Grande e Generale.

Siamo quindi molto soddisfatti che la maggioranza, anche se in ultima istanza, abbia accolto il nostro appello di rivedere l’intero articolo e limitare l’imposizione legata a questo tipo di attività, riconoscendone finalmente lo spirito solidale per la quale era nata. A seguito degli accordi intercorsi, la percentuale è stata forfettariamente quantificata, per tutte le tipologie di contributi operativi, ad un 10% della retribuzione media territoriale, in sostituzione al 30% della precedente versione.

La Segreteria Industria, Artigianato e Commercio ha poi portato in esame in prima lettura il testo elaborato, con il supporto e la collaborazione di D-ML, che introduce nel nostro ordinamento la nuova figura delle “società benefit”: uno strumento che consente il superamento dell’approccio classico del fare impresa, un salto di qualità nel modo di intendere l’attività economica, affiancando al classico bilancio un cosiddetto bilancio etico misurabile e premiabile. Si tratta di incentivare, in sostanza, le società che nell’esercizio della loro attività economica abbiano anche l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro dei propri dipendenti nonché l’ambiente naturale e sociale nel quale operano, esaltando il principio di meritocrazia: implementare i processi di automazione e di digitalizzazione, la riduzione di emissioni e maggior utilizzo delle rinnovabili, favorire la creazione di asili aziendali e di interventi a favore delle madri lavoratrici. Questi sono solo alcuni possibili esempi.

Si tratta senza dubbio di un passo in avanti, verso un nuovo modo di concepire lo sviluppo economico che caratterizzerà l’immediato futuro e il mondo che verrà.

DOMANI – Motus Liberi

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