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“Ieri è trascorso. Domani deve ancora venire. Noi abbiamo solo l’oggi. Se aiutiamo i nostri figli ad essere ciò che dovrebbero essere oggi, avranno il coraggio necessario per affrontare la vita con maggior amore”. Ci piace ricordare le parole di una grande donna per introdurre la presentazione in prima lettura del Progetto di legge “Disposizioni per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”, a firma di DOMANI – Motus Liberi, che ha incassato in Consiglio il favore dei gruppi di opposizione e di quelli di maggioranza. L’Aula ha dato un segnale forte alla cittadinanza dimostrando che la politica quando si parla di tematiche delicate e che riguardano tutti noi, può e deve fare quadrato, lavorando compatta in favore della comunità. Il nostro plauso e ringraziamento va a tutti i cittadini e professionisti che hanno fornito il proprio fattivo contributo per scrivere una legge che va finalmente a colmare le lacune del sistema che necessitavano di un intervento urgente e improcrastinabile. Con l’evolversi e la crescente importanza del digitale e dei dispositivi connessi ad internet, il fenomeno generale del bullismo ha assunto forme nuove attraverso l’utilizzo e la trasmissione in rete di dati o informazioni personali con le conseguenze, spesso sottovalutate, di creare disagio e umiliazione per la persona o il gruppo di persone cui si riferiscono. Attraverso la legge proposta da DOMANI – Motus Liberi viene così introdotta una autonoma disciplina alla quale è possibile ricorrere per garantire una migliore tutela e maggiori garanzie a favore dei soggetti più deboli, tra questi rientrano i minori, i genitori, il tutore. Sono purtroppo noti gli effetti del fenomeno: quotidianamente i media riportano casi di una crudezza spesso devastante per i risvolti a livello sociale, familiare e scolastico. Secondo una ricerca condotta da Save The Children nel 2017, 3 ragazzi su 10 sono testimoni di comportamenti violenti in rete e circa il 72% degli adolescenti vede il cyberbullismo come il fenomeno sociale più pericoloso del momento. Il dato è stato confermato anche da recenti indagini svolte in Italia relative al 2020, anno in cui il fenomeno pare essersi aggravato a causa del maggior uso di strumenti informatici nell’ambito della pandemia da Covid19. Purtroppo nemmeno San Marino è immune da certe situazioni e una buona politica non poteva voltarsi dall’altra parte. La materia viene affrontata in una duplice direzione: si vanno a tutelare ovviamente le vittime, ma si interviene altresì anche sui bulli con progetti di sostegno e recupero. Un approccio dunque non solo repressivo, ma anche fortemente educativo e culturale. Il dibattito consigliare è stato franco e schietto: il contributo di ognuno aiuterà certamente a migliorare ancora una legge già buona, pur mantenendone intatto l’impianto.

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