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La recente presa di posizione della Regione Piemonte, che ha messo in stand-by la diffusione dei robot chirurgici per i costi elevati e i benefici clinici limitati, riapre un dibattito che a San Marino deve essere messo al centro. Qui, nel 2022, è stato acquisito un sistema robotico per oltre 3 milioni di euro: una scelta che DOMANI – Motus Liberi aveva contestato con forza già allora, quando si trovava in maggioranza. Consapevoli dello scenario cui saremmo andati incontro, decidemmo infatti di non votare l’acquisto, sostenendo in Consiglio che i costi prodotti da tale operazione avrebbero superato i reali benefici. Una posizione non populista, ma lucida e lungimirante, oggi drammaticamente avvalorata dai fatti.

Le riflessioni delle autorità piemontesi sono molto eloquenti: l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) ha segnalato come, persino in ambiti specialistici come l’urologia e la ginecologia, i vantaggi dal punto di vista clinico siano marginali rispetto alla chirurgia tradizionale, dunque insufficienti a giustificare l’enorme esborso. I fatti emersi in altre realtà e le segnalazioni sui consumi elevati – fino a migliaia di euro per singolo intervento – impongono oggi scelte nitide e coraggiose. Non è accettabile che risorse pubbliche limitate vengano assorbite da tecnologie la cui utilità, per molte procedure ordinarie, non è dimostrata. In un sistema con liste d’attesa e reparti sotto pressione, la priorità deve restare il potenziamento del personale, delle terapie di base e dei servizi urgenti, su cui il Governo si è dimostrato in grave ritardo. In una situazione in cui a traballare pericolosamente sono le fondamenta del comparto sanitario, investire in un “lusso tecnologico” fine a sé stesso è un azzardo imperdonabile.

Alla luce di questo, sollecitiamo con urgenza il Governo e l’ISS a intervenire con chiarezza e concretezza. In primis, chiediamo di avviare una verifica indipendente che analizzi ogni fattore: i costi sostenuti, dalla manutenzione ai materiali, il numero e il tipo di interventi eseguiti, e i risultati clinici ottenuti rispetto alla chirurgia tradizionale. Per dovere di trasparenza, tutto deve essere messo nero su bianco e reso pubblico. Vogliamo inoltre che questi dati vengano confrontati con le esperienze di altre realtà e con le migliori pratiche a livello nazionale ed europeo, al fine di valutare anche alternative più vantaggiose come il comodato d’uso. Se l’analisi confermerà che l’investimento non è efficiente, chiediamo che quelle risorse vengano immediatamente reindirizzate verso priorità concrete: assumere personale, formare i professionisti e ridurre veramente le liste d’attesa.

La sanità sammarinese ha bisogno di investimenti saggi e mirati, non di giocattoli high-tech che divorano risorse preziose, sottraendo queste ultime alle vere priorità. La popolazione merita chiarezza e una assunzione di responsabilità da parte della politica. Chi ha promosso e approvato questo investimento deve rendere conto dei risultati alla luce dei fatti emersi.

I cittadini, che si aspettano una sanità sostenibile ed efficiente, non basata su sperperi o illusioni tecnologiche, hanno il diritto di sapere come vengono spesi i soldi della collettività.

DOMANI – Motus Liberi si batte in prima linea per una Sanità che corra verso il futuro, ma senza lasciare indietro nessuno.

DOMANI – Motus Liberi

Ufficio Stampa

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