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Non riusciamo a non porci questa domanda.

Viviamo in questo Paese e ci svegliamo ogni mattina con il dubbio che la banca in cui abbiamo depositato i nostri risparmi sia coinvolta in qualche scandalo, con conseguente blocco dei pagamenti.

Andiamo dal commercialista e ci sentiamo dire che dovremo pagare in anticipo il 90% delle tasse del prossimo anno.

Andiamo a fare la spesa, confrontiamo gli scontrini con quelli dei supermercati italiani e, nonostante una minor pressione fiscale, non abbiamo un vantaggio economico ma anzi spendiamo di più.

Fuori dal confine il solo avere la targa sammarinese può diventare motivo di controlli e possibili sanzioni.

Sul più grande e diffuso negozio online del mondo, se chiediamo di spedire a San Marino, appare una comunicazione in rosso che nega la possibilità di consegna sul territorio.

Stato di allarme? No. Grido disperato? Nemmeno. C’è chi sta peggio? Certamente, questi sono solo alcuni problemi che siamo chiamati ad affrontare quotidianamente e che uno Stato come il nostro dovrebbe essere in grado di prevenire. E’ notizia di questi giorni, tra l’altro, che trecento famiglie sammarinesi non riescono ad arrivare alla fine del mese. Dobbiamo aggiungere altro?

Tutto questo deve essere uno stimolo a rimboccarsi le maniche perché, altrimenti, alla gente chi ci pensa?

E’ giusto dedicarsi ai macro-problemi del nostro Stato, ma se continuiamo a girare attorno a questioni bancarie, cambi di CdA, attacchi in Tribunale, leggi elettorali, modifiche della Dichiarazione dei Diritti, senza trovare mai un punto di inizio da cui far partire una crescita, a breve rimarremo a mani vuote!

La gente, i cittadini, tutti noi rischiamo di trovarci a mani vuote! Sono mesi che andiamo avanti ciclicamente nelle stesse acque, sembriamo la perla caduta nel lavandino che gira nel vortice e si avvicina allo scarico. Chi metterà la mano per tappare il buco?

Si spendono ore su Facebook a litigare. Su Facebook!

Se la nostra unica preoccupazione fosse scegliere se andare al mare o in montagna, potremmo anche pensare di perdere tempo su un social network, ma invece ci troviamo in una situazione in cui occorre lavoro incessante e continuativo! In un contesto come quello in cui stiamo vivendo, alle Istituzioni ed agli Uffici Pubblici, ma in generale a chiunque ricopra un ruolo dirigenziale o decisionale, non dovrebbero essere sufficienti ventiquattro ore al giorno per far correre il Paese.

Invece assistiamo a liti su internet e sulla stampa perché “tizio mi ha detto questo e quello, io gli ho risposto a tono e lui mi ha denunciato”.

San Marino ha bisogno di un programma serio e di fare un passo dopo l’altro per portarlo a compimento. San Marino ha bisogno che la gente venga ascoltata, che chi ha un progetto concreto per la collettività – e ce ne sono in ogni settore – venga sostenuto e stimolato a realizzarlo.

San Marino ha bisogno che la politica lavori per favorire lo sviluppo, il tempo delle infinite sedute consiliari che non portano da nessuna parte dovrebbe essere finito da un pezzo.

Giriamo per strada e sentiamo persone completamente disinteressate che si affidano al caso, “tanto qualcuno ci penserà”. Ma sentiamo anche tantissime persone deluse e disilluse che hanno tirato ormai i remi in barca perché inascoltate.

Noi vogliamo partire proprio da questo perché, altrimenti, alla gente chi ci pensa?

 

DOMANI – Motus Liberi

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