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Non possono passare senza adeguato risalto le parole di S.E. il Nunzio Apostolico, Mons. Emil Paul Tscherrig, che nell’ambito della cerimonia di insediamento dei nuovi Ecc.mi Capitani Reggenti ha ritenuto importante sottolineare che il particolare momento storico che stiamo vivendo “ci permette di riavviare ciò che la lunga crisi pandemica, ancora in corso, ha rallentato o addirittura bloccato, e di rilanciare con coraggio nuove iniziative per i prossimi anni. Fa parte di questo dinamismo il progetto “San Marino 2030” che poggia su cinque pilastri su cui costruire e orientare il futuro di questa Repubblica (Impresa, Sviluppo, Fiscalità, Attrattiva e Reputazione). Esso rappresenta sicuramente un’opportunità per fare della crisi vissuta un punto non solo di ripartenza, ma anche di rimodulazione e di trasformazione delle belle potenzialità di questo territorio, delle sue attività e soprattutto della sua gente. Ripartire, in questo contesto socio-culturale, significa anche saper rileggere ciò che la pandemia ha prodotto e lavorare su programmi di sviluppo inclusivi e sostenibili. Ma non tutti hanno questo privilegio. Conferma di ciò è la nuova guerra in Europa, l’ultima di una serie di conflitti spesso dimenticati, che dimostra l’assurdità dell’impiego delle armi per la soluzione di controversie. Tutte le guerre producono soltanto morte e distruzione, infliggendo in qualsiasi luogo del mondo profonde ferite all’intera umanità, sconfiggendo ciò che abita in noi di più nobile, vero e umano.

Un passaggio significativo ed un richiamo importante, che va adeguatamente valorizzato e non può rimanere inascoltato: ribadiamo che procedere con le riforme in maniera coordinata, a fronte di un lavoro già avviato e per il quale sono già stati investiti sforzi e risorse, che non possono andare sprecati per via di personalismi, sia l’unica possibile strada per ricostruire una San Marino rinnovata e capace di lavorare in squadra, dando così un senso al debito pubblico. Approfittiamo per ricordare, in proposito, che si tratta di un progetto avviato con delibera del Congresso di Stato e che, a fronte di un metodo di lavoro ben preciso, non viene elaborato in maniera esclusiva da una o dall’altra Segreteria, ma piuttosto si configura come work in progress in cui è stato coinvolto l’intero Governo, le forze politiche di maggioranza ed opposizione, le categorie economiche e sociali, ABS, l’Università. Se intendesse prendere parte a tale importante lavoro anche Rete DESK, le porte sono spalancate: è fondamentale, su questo tema, non dividere le forze.

Anche per dare una risposta a quanto scaturito a seguito del nostro ultimo comunicato in proposito, ci chiediamo come qualcuno possa sostenere che “San Marino 2030” sia un “progetto che la maggioranza tutta [o più correttamente, noi diremmo, una parte] ha ritenuto non rispecchiasse le esigenze del Paese”, considerato che tutte le parti erano sedute al tavolo dei lavori e avrebbero avuto tutte le possibilità di lavorare per l’integrazione, il miglioramento, lo sviluppo del percorso e del lavoro in atto. Per quale motivo si è prediletta una politica diversa? Noi non ne siamo a conoscenza.

Approfittiamo in ogni caso per anticipare che verranno organizzate alcune iniziative al fine di consentire alla popolazione di comprendere appieno il senso e l’importanza del progetto “San Marino 2030”, perché possa essere portato avanti in maniera condivisa e con convinzione, a beneficio dell’intera comunità.

DOMANI – Motus Liberi
Il Presidente
Lorenzo Forcellini Reffi

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